Vista la discendenza dai pastori guerrieri pentri, la tradizione pastorale di Viticuso è molto forte e fino a qualche anno fa erano presenti nel territorio del paese migliaia di capi ovini da cui le tradizioni legate al mondo della pastorizia e i prodotti derivati da essa, come l’Abbuóto di Viticuso De.C.O. Nei territori del paese però è ben consolidata anche la tradizione agricola fra i cui prodotti spiccano per fama sicuramente le patate di montagna.

TREBBIATURA

È l’operazione finale della raccolta del grano, mediate la quale si separa la granella dei cereali dagli involucri della spiga, i quali costituiscono la pula, che rimane separata sia dalla granella sia dalla paglia. In passato la trebbiatura si effettuava mediante il calpestio degli animali, mentre con l’avvento della rivoluzione industriale e l’invenzione delle macchine agricole, dal XIX secolo vengono usate delle macchine chiamate trebbiatrici. A Viticuso, grazie ad alcuni volontari, ogni anno si rievoca la festa della trebbiatura, in cui vengono messe in funzione ed esposte antiche macchine agricole.

TOSATURA

Oltre alla rievocazione della trebbiatura, Viticuso offre l’opportunità di vedere l’antico rito della tosatura delle pecore: un momento centrale per l’antica economia agropastorale. In tempi antichi si svolgeva due volte l’anno di cui la prima precedeva il caldo estivo. La tosatura è un’operazione delicata, che richiede perizia per non rischiare ferite agli animali e recuperare la maggior quantità possibile di lana. La pecora viene coricata sul dorso con le gambe legate e liberata della lana che le renderebbe insopportabile la calura estiva. Sempre in antichità, prima di questa operazione i greggi venivano portati “alla vagnata“, che consisteva nel far passare le pecore in un corso d’acqua in modo da garantire una prima “lavatura” della lana.

FESTA PATRONALE

La festa patronale dedicata a Sant’Antonino di Apamea venne iniziata a Viticuso ad opera dei monaci benedettini di Montecassino e ogni anno si svolge i giorni 1 e 2 Settembre, attraendo pellegrini e visitatori. Particolarmente suggestiva è la processione serale del 1 Settembre che segue la messa celebrata nella cappella di Sant’Antonino. I fedeli discendono lungo la strada panoramica alla luce di fiaccole e candele. Nella piazzetta di via Sant’Antonino vengono accolti da una seconda processione proveniente dalla chiesa parrocchiale con la statua del Santo, le reliquie e lo stendardo. È qui che avviene la tradizionale “asta” della statua, dopo la quale un’unica processione fa rientro nella chiesa madre attraversando la piazza principale. Per i viticusani la festa patronale è la più importate dell’anno, quella che per tutti segna l’inizio del nuovo anno di vita, lavorativo e scolastico.

ASTA DELLA STATUA: essa viene tenuta la sera del 1 settembre all’incontro delle due processioni, e dopo la messa del 2. Si dice che la statua venne messa all’asta perché in molti si contendevano l’onore di portarla in processione e ciò generava spesso liti. Oggi questa è diventata una tradizione e si è formato un gruppo di portatori della statua che si tramandano di generazione in generazione.