Tra Storia e Natura: Le Meraviglie di Viticuso

Viticuso è il comune più orientale del Lazio, incastonato fra le montagne che ne racchiudono la storia e la cultura. Sorto per via della particolare posizione a confine fra la Valle Latina e la Valle del Volturno, sulla quale si affaccia, ed è posto ai margini nord occidentali dell’area di influenza della popolazione sannita, a poca distanza dai centri sanniti di Atina e Aquilonia. Di tradizione pastorale, è legato ai percorsi della transumanza, tracciati in origine dal bestiame in cerca di pascoli ricchi e successivamente utilizzati dalle popolazioni come vie di collegamento.

Durante le guerre sannitiche il luogo era abitato dai Pentri e tutta la zona ebbe un importante ruolo negli scontri fra romani e Sanniti. Durante il medioevo fu un crocevia importante nelle tratte che univano il Molise all’Abbazia di Montecassino, tant’è che nella toponomastica del paese e nei resti medievali del centro storico, di caratteristica normanna, si individuano ancora la porta principale del castello in direzione del Molise e il corrispettivo “accesso” in direzione di Cassino. Il castello fu costruito dai conti di Venafro, sorto nell’XI secolo all’interno della Terra di San Benedetto, che aveva nella vicina San Germano il proprio centro politico-amministrativo, Viticuso fu parte del Regno di Sicilia, del Regno di Napoli e dunque del Regno delle Due Sicilie, fino all’unificazione del regno italiano del 1861. Nel 1927, entrò a far parte, insieme agli altri comuni dell’area, della nuova provincia di Frosinone.